E allora partiamo… con queste seggiolette anni ’50 che avevo lì da così tanti anni! Prese ormai da quasi 10 in quel di Gambarotta (qualcuno si ricorderà la storia), le avevo portate con me di trasloco in trasloco in attesa che arrivasse per loro la giusta ispirazione! E alla luce del risultato odierno sono davvero felice di aver atteso così tanto!
Oltre all’origine gambarottiana, queste sedie sono anche fra i pochi sopravvissuti dell’alluvione livornese del 10 settembre 2017…e ciò le rende ancora più speciali. Si è instaurato con quei giorni (settimane, ma anche mesi, che ancora non sono finiti) una sorta di legame al pari del perverso sentimento che lega l’oppresso al suo aguzzino….ma eviterei di scadere nel pesante di lunedì mattina!
Sei splendide seggiolette in tubolare di ferro verniciato nero, con seduta e schienale imbottito e foderato in pelle sintetica; segnate nella vernice dall’umidità della montagna e sulla seduta da un’epoca in cui si fumava ovunque, lasciando cadere cenere incandescente e mozziconi su ogni cosa.
Le ho portate nella jungla (del mio nuovo laboratorio in quel di Chianni)… E ne è uscito qualcosa che, a mio avviso, riempie le pupille di gioia!